Lo schema è molto semplice e sostanzialmente non differisce da quello di una lezione di fitness eseguita sul parquet.
Faccio riferimento ad una lezione classica di circa 45 minuti. Naturalmente una volta capito il funzionamento e come i tuoi allievi reagiscono a queste fasi, potrai apportare quei piccoli cambiamenti necessari a seconda del tipo di lezione che vorrai proporre.
RISCALDAMENTO:
il riscaldamento avrà il duplice scopo di portare il tuo corpo a regime per evitare inutili e dannosi sforzi a freddo e quello di preparare i tuoi allievi, specie quelli nuovi, al lavoro sulla superficie instabile del rebounder.
Puoi iniziare con una semplice marcia. Non dovrà essere simile alla marcia tipica del calciatore che effettua il riscaldamento, ma dovrai spingere verso il basso, atterrando sull’avampiede e controllare la tua postura senza “sobbalzare” troppo.
In questo modo, oltre ad iniziare il riscaldamento vero e proprio, inizierai a far prendere confidenza con la superficie instabile del tappetino ai tuoi allievi, a capire come “controllare” il corpo sottoposto alla spinta ritmica delle molle.
Poi, potrai inserire i movimenti di riscaldamento usati nell’aerobica e nel fitness in generale, sicuramente a te già noti , come leg curls, knees up, step touch ecc.
Non c’è bisogno di fare un lungo riscaldamento poiché la superficie ammortizzante del rebounder non impatta sulle articolazioni e sulla muscolatura ed evita già naturalmente i traumi in cui potrebbero incorrere i tuoi allievi effettuando gli esercizi a freddo. Quindi bastano anche cinque minuti.
In questo video puoi vedere l’esempio di un riscaldamento semplice di circa 5 minuti.
In alternativa, se hai la classe già esperta, puoi partire direttamente con una corsa molto blanda o anche col basic bounce, ovviamente fatto senza spingere troppo e mantenendosi più sciolti.
Dopo il riscaldamento potrai introdurre gli esercizi veri e propri, inizierai a spingere un po’ di più e a dare forza ai movimenti , anche se non ti conviene ancora “spingere al massimo”. Gli esercizi che sceglierai dipendono dal tipo di lezione che vorrai effettuare. Le prime volte scegli i movimenti base su cui ti sei esercitato ed utilizza i piccoli modelli di lezione che abbiamo preparato nell’apposita sezione. Come tempo indicativo vanno bene 10 minuti.
Dopo questa ulteriore fase di warm up potrai effettuare gli esercizi al massimo dell’intensità senza problemi e dare più “sostanza” ai movimenti.
Qui potrai inserire gli esercizi più impegnativi e chiedere di più alla tua classe.
Il tempo di questa fase è variabile, ma per darti un tempo , considera dieci minuti anche qui.
Di seguito puoi eseguire esercizi fatti sempre con forza , ma non al massimo dell’intensità e scendere pian piano d’intensità fino a fermarti con una marcia magari.
Come ultime fasi : una sessione di addominali e/o di esercizi a terra (in realtà non sarebbero necessari perché il core viene allenato durante tutta la lezione.. ma i tuoi clienti te lo chiederanno 🙂
Puoi effettuare gli esercizi direttamente sulla superficie del rebounder, magari con un tappetino o l’asciugamano posta sopra.
Concludi con una sessione di stretching e rilassamento.
La descrizione di questa fasi era solo per darti un’idea in generale.
Quello che devi considerare in ultima analisi è che prima di effettuare esercizi di una certa intensità, “scalda” bene la tua muscolatura e che sul rebounder, rispetto al lavoro fatto a terra, hai meno bisogno di riscaldamento perché sei meno soggetto a traumi.
Con la pratica, poi capirai meglio questi meccanismi e riuscirai a regolarti alla grande.